Non Food: la “nuova normalità” post covid
Secondo i recenti dati dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, il settore Non Food è stato quello più colpito dalle restrizioni messe in atto per contenere la pandemia. Per il mondo del Food and Beverage gli acquisti in-store sono sempre apparsi come scontati. Per il resto dei prodotti, invece, è cresciuta esponenzialmente la tendenza agli acquisti on-line.
I Consumi Non Food durante la pandemia
La tendenza formatasi nello shopping è quella del multicanale, ed il numero dei canali varia a seconda delle esigenze (solitamente tre o quattro). Nella maggior parte dei comparti Non Food prevale il punto vendita fisico. Gli acquisti in iper o supermercati e nei punti vendita despecializzati, però, sono in calo. L’eccezione sono quegli articoli con spinte promozionali in determinati periodi dell’anno, come per la cancelleria nel periodo back to school e i giocattoli sotto Natale. Rimangono invece preferenziali i negozi di vicinato per le categorie di ottica, bricolage e giardinaggio, dove il consiglio del personale gioca un ruolo rilevante. È ovviamente cresciuta, però, la tendenza ad acquistare online gli articoli Non Food. Nel 2020 l’e-commerce si è rafforzato nel settore di libri, bricolage e attrezzature sportive (+15%-18%). Altri settori invece non sono stati aiutati nemmeno dall’online, come quello dell’abbigliamento e calzature, vittima di un forte calo di consumatori.
La ripresa e i comportamenti dei consumatori
Una volta finito il lockdown, il 79% dei consumatori (con il 91% degli under 25) è tornato a fare acquisti Non Food nei negozi. Il 72% per necessità, il 51% per tornare alla normalità e il 17% per dare supporto ai negozianti. Tuttavia, la metà dei consumatori nuovamente disponibili a frequentare i negozi lo ha fatto riducendo le visite e prestando maggiore attenzione alla salute. Per esempio, scegliendo giorni con meno affollamento o punti vendita all’aperto per evitare il pericolo delle file. Sul piano online, invece, la sfida che vede contrapposti i distributori specializzati e le piattaforme e-commerce non sembra avere un vincitore ben definito, in quanto la preferenza di chi compra cambia a seconda dell’offerta. La fetta di popolazione che non utilizza internet per gli acquisti Non Food, invece, preferisce il negozio fisico per poter toccare i prodotti, specialmente di abbigliamento, calzature e articoli per la casa.
Il futuro del Non Food
L’emergenza sanitaria ha provocato cambiamenti strutturali nel mondo del Non Food. Il 60% degli italiani, infatti, si reputa preoccupato per le conseguenze economiche della pandemia, perciò il 44% ridurrà o posticiperà gli acquisti di varie categorie Non Food. Fortunatamente il 37% è positivo e pronostica di tornare alle normali abitudini di acquisto. In tema salute e sicurezza i consumatori affermano che porranno molta attenzione ad assembramenti e igiene del punto vendita, preferendo i luoghi all’aperto (46%). Nei prossimi sei mesi cresceranno gli acquisti online, dato dichiarato da cinque italiani su dieci, in particolare nel settore tecnologico e dei libri, mentre non crescerà online quello degli elettrodomestici, probabilmente perché i consumatori desiderano i consigli del personale. Molti negozi fisici specializzati, invece, non escludono l’implementazione di strumenti digitali, come pre-ordini o prenotazioni, svolta già presa in considerazione da molti italiani: dall’80% nel settore dell’ottica, dal 70% nelle calzature, dal 60% nel giardinaggio.
Conclusioni
La nostra analisi prende spunto dalla recente pubblicazione dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy e noi di Now! Retail Specialist riteniamo che il punto vendita fisico è nel pieno di un’evoluzione che lo sta portando da point of sales a touch point omnichannel. E’ per noi importante, mai come in questi scenari attuali e futuri, che il personale di vendita debba acquisire e sviluppare competenze relazionali sempre più sofisticate, per gestire efficacemente la Customer Journey anche attraverso l’utilizzo di supporti digitali. Il nostro percorso SMART SELLING risponde a questa esigenza e ha l’obiettivo di formare i venditori su digital soft skill per la comunicazione e la vendita. Comunicare e vendere in un contesto sempre più caratterizzati dalla tecnologia impone nuove competenze specifiche al fine di sfruttare la portata innovativa delle tecnologie digitali, il loro impatto sul business e il conseguimento delle performance.
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